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giovedì 30 gennaio 2014

Vincere le rughe con noci e salsa di pomodoro cruda





A tavola non si invecchia. D'accordo. Ma quali sono i cibi paladini della giovinezza? Come combinarli tra loro? Come cuocerli? Quanti consumarne al giorno? Che la strategia antinvecchiamento passi per l'alimentazione lo sappiamo da tempo.

Ma Pucci Romano, Gabriella Fabbrocini e Lorella Cuccarini si sono prese la briga di indicare ricette e consigli per una pelle giovne e sana in un libro edito dalla Giunti che, tra una crema di pomodori con cipolla (o aglio) e basilico - mista a dadini di tofu affumicato - o una frittata di uova di quaglia con asparagi e maggiorana, indica le regole base per una sana alimentazione a prova di ruga.

Vi piace il pomodoro? È unico nel mettere ko l'ossigeno singoletto, che è un radicale, ossia una molecola molto reattiva. Preferite le verdure? Assumetene al giorno almeno 6 porzioni miste alla frutta, così distribuite: 250 g per le verdure da cuocere, 100 g per quelle da mangiare crude, 1 frutto grande come l'arancia o la mela, o 150 g di frutta piccola. Consigliata anche la salsa di pomodoro cruda, da assumere insieme ai legumi, ai cereali integrali e ai semi oleosi (noci, nocciole, mandorle, sesamo, pinoli e girasoli): purché freschi e non salati.

Ma chi sono i veri responsabili dell’invecchiamento? «L’invecchiamento della pelle è imputabile ai radicali liberi, che colpiscono le strutture più interne delle cellule danneggiandole e procurando uno stress, cioè una rottura dell’equilibro all’interno di esse e questo comporta il rilassamento e la formazione delle rughe». – spiega la dott.ssa Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia e venereologia presso l’Università di Napoli Federico II, che continua –

«L’esposizione prolungata ai raggi solari è un esempio di stress ossidativo che si compie ai danni della pelle, insieme al fumo di sigarette allo stress psicologico al consumo di alcol a una dieta ricca di grassi animali e all’abuso di farmaci».

martedì 28 gennaio 2014

Fianchi larghi: 5 consigli utili per il tuo look


 Ti proponiamo 5 consigli su come vestirti, dai jeans alla gonna, alle scarpe... per sentirti più a tuo agio

Hai notato anche tu che le città sono tappezzate di Beyonce in bikini, della serie sirena nostrana, dalle fattezze reali?
Le possibilità sono due: o finalmente gli stilisti si sono resi conto di quanto sia importante disegnare gli abiti per donne vere dalle sembianze umane o il fotografo ha dimenticato di ripassarci con il ritocco.
Per una volta, però, restiamo fiduciose e crediamo che qualcosa stia davvero cambiando e che la moda possa essere un giorno davvero disegnata solo per noi e per le nostre esigenze.
Nel mentre concentriamoci su come nascondere uno dei maggior difetti temuti dalle donne: i fianchi larghi! Leggi questi 5 pratici consigli per riuscire nell'impresa!




 Il colore giusto per te


Consiglio numero uno: anche il colore vuole la sua parte.
Dovremmo essere più o meno tutte arrivate a un punto di autoaccettazione del nostro corpo e più in generale di ciò che siamo, ma se razionalmente tutto ciò è abbastanza facile, la realtà, il più delle volte, è ben più complicata.
Ecco perché bisogna farsi furbe e aiutarsi cominciando con il colore.
Regola tassativa: sulla zona rossa solo colori scuri: nero, blu notte, viola mauve.
No: ai colori iper vivaci come rosso, giallo canarino, rosa e verde chiaro.
Per i colori neutri?
Il grigio scuro e color talpa!




Look da evitare

Consiglio numero due: il look da evitare.
Evita sempre e comunque: tubino aderente, jeans che stringono sui fianchi facendoci assomigliare scamorze e le giacche che cadono strette sui fianchi in modo così inclemente.
Pantaloni? No rigoroso alla vita bassa.
Scegli i pantaloni a vita alta o quelli dal taglio semplice.
Sì a maglie larghe, no a quelle oversize, perché piuttosto che mascherare avranno un effetto "ingolfante".




 Cambia look: ecco su cosa puntare

Consiglio numero tre: scegli l'abito giusto.
Scegli gli abiti dal taglio dritto e non aderente.
Potrebbe essere una buona idea il taglio ad impero o se hai le gambe magre un baby doll a campana larga.

 Quest’ultimo modello ti aiuta a camuffare non solo i tuoi fianchi larghi, ma anche la pancetta di troppo.
 


Cambia look: ecco su cosa puntare

Consiglio numero tre: scegli l'abito giusto.
Scegli gli abiti dal taglio dritto e non aderente.
Potrebbe essere una buona idea il taglio ad impero o se hai le gambe magre un baby doll a campana larga.

 Quest’ultimo modello ti aiuta a camuffare non solo i tuoi fianchi larghi, ma anche la pancetta di troppo.

Scarpe con il tacco




Acido glicolico? Meglio in inverno





"Uno degli attivi più efficaci da utilizzare in questa stagione è l’acido glicolico, che ha la struttura molecolare più piccola tra tutti gli Alfa-Idrossiacidi e per questo possiede il più alto potenziale di penetrazione nella pelle - afferma la dottoressa Mariasandra Aicardi (nella foto), farmacista esperta in dermocosmetica - “rende la pelle più luminosa, liscia e levigata, perché altera i legami che permettono la coesione delle cellule superficiali e consente perciò di eliminare facilmente e rapidamente quelle accumulate nello strato superficiale dell´epidermide, ormai morte. In questo modo provoca una leggera esfoliazione, e allo stesso tempo stimola il rinnovamento della pelle attraverso la formazione di cellule nuove".

Credits: Mondadori Press
"In commercio ci sono ottimi prodotti contenenti acido glicolico che raggiungono una percentuale pari al 5%: ciò fa sì che siano adatti anche alle le pelli sensibili - prosegue la farmacista Aicardi.- In abbinamento a creme e lozioni a base di acido glicolico, è bene usare sempre cosmetici dalla funzione altamente idratante, proprio a causa dell'azione esfoliante dell'acido sullo strato superficiale dell'epidermide".
Per quali problematiche è indicato l'acido glicolico? "Per combattere le macchie scure, l'acne comedonica e l'acne in genere perché ne riduce le cicatrici - prosegue la farmacista.
Le ultime specialità cosmetiche sono dei veri e propri depigmentanti che si avvalgono di un cocktail di alfa-idrossiacidi, estratto di diatomea e D.A.B., tutte sostanze dall'elevata azione esfoliante che, per l'alta concentrazione, agiscono in tempi rapidi sugli inestetismi della cute".

Viso: gli anti età da usare in inverno

 


Se ben protetta dal freddo, in inverno la pelle gode di un'ottima change per prevenire i segni del tempo e riparare quelli già comparsi. Rughe, macchie e cedimenti possono essere efficacemente combattuti durante la brutta stagione. Quando i raggi del sole sono meno forti, infatti, si possono usare creme con principi attivi che rigenerano ed esfoliano la pelle del viso in profondità, senza alcun rischio dovuto ai raggi UV. Questi ultimi infatti possono sensibilizzare ulteriormente una pelle resa già "sensibile" - per modo dire -  dall'azione di esfolianti chimici, come le particolare sostanze anti età di cui parleremo, esponendola a macchie e irritazioni.
Per questo motivo gli esperti suggeriscono di usare gli attivi per cicli. Ecco che l'inverno torna utile per programmare un'efficace azione anti età. Ne parliamo con gli esperti in dermocosmesi della farmacia Aicardi di Bologna.

Se da un lato l’inverno favorisce la disidratazione e la secchezza è, per altri motivi, il periodo dell’anno ideale per affrontare e risolvere altri problemi della pelle dovuti al photoaging (l'invecchiamento dovuto all'esposizione del sole), come le macchie scure, le rughe sottili e l’ispessimento della cute che provoca colorito spento e mancanza di luminosità.
In caso di problematiche di questo tipo, la beauty routine invernale dovrebbe prevedere specialità cosmetiche anti age che si affiancano a quelle in grado di ristabilire il film idrolipidico della pelle, che risulta compromesso a causa di basse temperature, vento e altri agenti atmosferici.
Non solo contro segni marcati dell'invecchiamento, i principi attivi da usare inverno risolvono le prime problematiche della pelle legate all'età: quindi si possono usare a partire dai 35 anni - dice la dottoressa Mariasandra Aicardi, farmacista esperta in dermocosmetica - ma anche per eliminare inestetismi non legati all'invecchiamento, come l'acne e le sue cicatrici, il cloasma gravidico o da ormoni e persino la dermatite seborroica: tutte problematiche per le quali si ricorre all'esfoliazione.

mercoledì 22 gennaio 2014

Il rossetto per curare il cattivo umore e aumentare l'autostima



Colorare le labbra non è più solo un vezzo estetico. I rossetti sono il barometrodell'umore e aumentano l'autostima, danno una sensazione da red carpet anche se ci si trova al suprmarket e rendono elastiche, protette, disegnate e di nuovo belle anche le labbra più provate e sottili. La promozione del rossetto è della rivista tecnico-scientifica Cosmetics and toletries science applied.
«Altro che semplici cosmetici - spiega Rachel Mallon, autore della rassegna - i lipstick esaltano espressioni, seduzione e femminilità e sono anche simbolo di emancipazione, oltre che di crisi economica tanto che nei periodi più bui le vendite dei lipstick aumentano».

Non sarà un caso, si legge nell'articolo, che negli Stati Uniti i rossetti registrino un incremento dell'11% negli ultimi dodici mesi, che gli americani pensano che absti un gloss per fsrli sentire come desiderano e che in Inghilterra il mercato dei prodotti per le labbra è aumentato dell'8% con vendite che toccano i 70 milioni di sterline. In make-up in Europa ha registrato un aumento del 2,4% nell'ultimo anno, trascinato da rossetti e smalti.

Nella vita delle donne più diete che uomini


Le donne, nel corso della loro vita, cambiano più diete che uomini. Il rapporto è di due a uno: 16 regimi dietetici contro una media di otto uomini. In media ogni dieta dura un mese, ma c'è anche un 27% di donne che afferma di rinunciare prima a seguire un regime ipocalorico, dopo appena una settimana.
Il dato emerge da un sondaggio di un'azienda inglese che produce prodotti dietetici, Forza Supplements. Il principale motivo per cui si getta la spugna è la mancanza di forza di volontà, ma a seguire ci sono gli sgarri durante le serate fuori con gli amici, che mano a mano diventano sempre più frequenti fino al punto da portare a rinunciare del tutto a fare la dieta.

Tra le motivazioni principali che portano a seguire un rigido regime alimentare la volontà di vedersi meglio, sentirsi più sexy, mentre solo l'1% delle intervistate afferma di voler con questo gesto accontentare il proprio partner. Quasi tutti gli sforzi sembrano venire premiati: tra le donne che hanno risposto al sondaggio il 92% ha dichiarato di aver perso peso dopo essersi messa a dieta, ma una percentuale sorprendente, ben l'87 per cento, ha dichiarato di fare il conto delle calorie anche dopo aver raggiunto il proprio peso forma.

mercoledì 1 gennaio 2014

Labbra: Come difenderle dal freddo

Il clima invernale le mette a dura prova, ma con i trattamenti giusti puoi proteggerle, nutrirle e mantenerle lucide e morbidissime. Scopri come:

Avere le labbra screpolate è fastidioso e non gradevole da vedersi. A volte diventa perfino doloroso. Nella stagione fredda è facile che la pelle si disidrati e appaia sofferente, soprattutto a causa degli inevitabili sbalzi di temperatura. Usare un buon burrocacao al primo segno di disagio è la prima protezione, ma ci sono alcuni accorgimenti utili per avere le labbra ben idratate e morbide.


Prevenire

Spesso ci dimentichiamo quanto la pelle di questa zona sia sensibile e fragile. Parliamo, sorridiamo, mangiamo, baciamo… il tutto con le labbra, che hanno uno strato corneo (quello più superficiale) sottilissimo, tantissimi vasi sanguigni e poche ghiandole sebacee, che non forniscono sufficiente protezione e una corretta idratazione. Oltre ad applicare con costanza il burrocacao (o un balsamo per le labbra) occorre scegliere rossetti che abbiano una formula ricca di elementi nutrienti come burri vegetali e oli emollienti. La seconda regola è inserire una cura specifica all’interno della beauty routine, soprattutto la sera, dopo il demaquillage e prima di andare a dormire. L’ideale è usare un prodotto specifico, in crema o in balsamo, ma può andare bene anche la crema nutriente per il viso. Da preferire, le formule con vitamine A ed E, dalla consistenza ricca e burrosa. Applicatele abbondantemente, quasi come un impacco, e osservate come la pelle le “beve”. Questo indica il grado di disidratazione delle labbra. Per il giorno, è indispensabile un filtro di protezione dai raggi UV (spf 10 o 15) perché i raggi solari colpiscono il nostro viso anche se il cielo è coperto. La superficie delle labbra è priva di melanina ed è perciò indifesa: la protezione è fondamentale. In ufficio, durante, il giorno, applicate frequentemente il burrocacao o il balsamo. Il riscaldamento degli ambienti interni nuoce alla pelle e soprattutto alle labbra.

Riparare i danni
Quando le labbra sono sofferenti, vanno trattate con molta delicatezza. Per eliminare le pellicine, mai bagnarsi le labbra o mordicchiarle. Ecco il metodo giusto: con uno spazzolino da denti a setole morbide, coperte dal balsamo specifico o da una crema ricca, massaggiate delicatamente la superficie labiale con movimenti circolari. In questo modo eliminerete la pelle morta. Poi applicate una buona dose di crema idratante semplice (possibilmente lenitiva, per pelli sensibili), lasciatela assorbire completamente e infine massaggiate una piccola dose di balsamo. In alternativa, potete usare olio di jojoba o burro di karité puri.

A tavola
Un aiuto viene anche dall’alimentazione: è soprattutto la vitamina B2 a proteggere le labbra. Si trova nel latte, nel lievito di birra, nella pappa reale, nello yogurt intero e nella frutta secca. Provate a mangiare tre gherigli di noce a colazione, magari al posto dei soliti biscotti, e nel giro di pochi giorni avrete i primi miglioramenti.


Non solo colore
Un rossetto emolliente e ricco è sicuramente vantaggioso per il benessere delle labbra. In alternativa ci sono le nuove formule due in uno, che uniscono colore e cura: in pratica, sono balsami con un effetto colore piuttosto leggero e naturale. Spesso hanno anche un buon sapore, il che rende il loro utilizzo più piacevole… e le labbra ancora più dolci.

Gambe e braccia, quando ci vuole il lifting


La trasformazione è così evidente che non occorrono molte parole per descriverla: con gli anni, i tessuti del corpo perdono consistenza e tonicità. Sicuramente il seno e l’addome - soprattutto dopo una o più gravidanze - ma anche le braccia e le gambe. Certo la “caduta” può essere rallentata da un’alimentazione attenta (ricca di antiossidanti, le sostanze che aiutano il ricambio cellulare) e da una costante attività fisica. Ma, comunque, succede: i tessuti diventano molli e cadenti, sembrano come “staccati” da quelli più profondi. Quando si verifica nel viso, questa caduta, si pensa subito al lifting, l’intervento capace di sollevare i tessuti e di eliminare la cute in eccesso e di conseguenza le rughe. La stessa tecnica si applica a braccia e gambe, ottenendo gli stessi effetti, cioè tessuti più compatti e di conseguenza dall’aspetto più “giovane”.




Il lifting inguino-crurale
«Per le gambe si ricorre al lifting inguino-crurale – dice Marco Klinger professore di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Milano-Istituto Clinico Humanitas -. Il punto di partenza sono cosce molli e cadenti, tipiche di donne che sono dimagrite di molti chili. Il punto di arrivo sono cosce più tese, compatte e ridotte. Il principio e la procedura sono gli stessi del lifting al volto: si scollano i tessuti più superficiali da quelli più profondi e li si riposiziona in modo corretto, per far sì che siano più in alto e più tesi».
Di sicuro non è tra gli interventi più “soft” (basti pensare che dura in media 1, 5-2 ore) e più frequenti, ma ha comunque il vantaggio di non lasciare cicatrici visibili. «È vero che le incisioni sono molto ampie e che di conseguenza le cicatrici sono estese – dice ancora Klinger -. Però sono naturalmente nascoste, in quanto posizionate all’inguine e sul pube». L’intervento avviene in anestesia generale e richiede qualche giorno di ricovero. I punti vengono tolti tra i 12 e i 15 giorni dopo l’intervento. «In questa fase, è fondamentale l’assoluta pulizia delle regioni in cui si trovano le cicatrici e la più grande attenzione a non sottoporre la zona a tensioni particolari. Perché la cicatrice si sviluppi nel migliore dei modi, infatti, è importante che non “tiri”».
Il lifting brachiale
Vale lo stesso – in termini di ricovero e attenzioni nel post-operatorio – per il lifting brachiale, un intervento previsto in due diverse modalità, a seconda della gravità. «Quando le braccia sono un po’ molli è sufficiente tirarle, risposizionando i tessuti. Se invece sono cadenti e grasse, si eliminano i tessuti in eccesso. Nel primo caso, le cicatrici sono nascoste nel cavo dell’ascella. Nel secondo, alla cicatrice nell’ascella se ne aggiunge una longitudinale, nella parte interna e superiore del braccio». A differenza del lifting agli arti inferiori, questo può anche avvenire in anestesia locale, di solito nei casi più lievi.
Per entrambi, però, c’è qualcosa che può “andare storto”? Oppure ci sono casi in cui l’effetto può comunque non essere gradevole? «Ci possono essere suture che si aprono e grandi ematomi, che richiedono molti giorni per essere assorbiti – dice Klinger -. Si tratta di casi piuttosto rari, ancora di più quando ci si è affidati a un chirurgo esperto e scrupoloso. Quanto alla qualità del risultato, di solito è buona, ma non bisogna dimenticare che, oltre all’abilità del chirurgo, incide anche la qualità dei tessuti: più sono elastici migliore è il risultato finale».  

Bellezza: con la crisi tagli ai trattamenti anche per le festività

In tempi di crisi, si registrano tagli significativi anche nel settore della bellezza, la cui spesa, sotto le festività natalizie si stima aggirarsi tra i 150 e 1000 euro per persona. Secondo una ricerca dell’Osservatorio MV Cosmetiques, realizzata su un panel di 800 donne di età compresa tra i 20 e i 60 anni, il 25% di queste, soprattutto in giovane età, non rinuncia al parrucchiere, dove spende in media 150 euro, tra taglio, piega e shatush, il nuovissimo trattamento schiarente per avere capelli come Belen.




 Il 40% circa, alla seduta dal parrucchiere aggiunge l’appuntamento dall’estetista per manicure, pedicure e ceretta, con una spesa media totale di 300/400 euro. Il 23%, soprattutto quarantenni, si sottopone inoltre a cure specifiche dall’estetista come pulizia della pelle e sedute di peeling per rendere il viso luminoso, al costo di circa 100 euro a visita, per un totale di 600 - 700 euro. Infine, un esiguo 12% prende la notte di Capodanno come pretesto per rivolgersi al chirurgo estetico e sottoporsi alle cosiddette “punturine” di acido ialuronico per cancellare le prime rughette del viso. Ma in periodo di crisi in molte (circa il 45% secondo l’Osservatorio MV Cosmetiques), soprattutto tra le giovani che non possono permettersi neanche un appuntamento dal coiffeur, si affidano ai cosiddetti rimedi della nonna per avere pelle e capelli perfetti l’ultima notte dell’anno, ignare che, in realtà, è bene non fidarsi dei trucchi casalinghi: particolarmente inefficaci nel settore della cosmesi, se non addirittura dannosi.

Rimedi per piedi secchi e screpolati

Avere piedi sempre belli e curati non è facile. Pelle ruvida ed ispessita, calli, fessurazioni sul tallone sono i nemici numero uno della bellezza dei nostri piedi. La maggior parte di questi inestetismi sono reazioni ad un appoggio sbagliato sulla scarpa. Lì dove l’appoggio o la scarpa premono o fanno male la pelle si difende aumentando rapidamente lo spessore dello strato corneo. Ecco allora gli ispessimenti della pelle sulla pianta, a fianco e sotto l’alluce, e sotto i talloni; ecco i calli, sulla pianta e sulle dita; e le fessurazioni, ovvero i tagli che si producono da soli sui bordi del tallone.  Di solito sono il frutto della trascuratezza verso il benessere dei piedi durante l’inverno; sono spesso dolorosi e sempre antiestetici.
Per mantenere i piedi il più possibile lontano da questi fastidiosi inestetismi è necessario intervenire su due punti: idratazione e esfoliazione.



 Come idratare ed ammorbidire i piedi
La pelle che si ispessisce, che diventa ruvida e che si fissura è un genera una pelle secca. Un intervento utile è quindi quello di ricorrere a sostanze idratanti e ammorbidenti, che migliorano la compattezza e l’elasticità e, di conseguenza, la rinforzano anche contro le irritazioni da pressione e da sfregamento.
Alcune sostanze idratanti, poi, favoriscono anche l’esfoliazione, riducendo lo spessore di duroni e calli. Un principio attivo caratteristico di questi prodotti è l’urea. Usato in percentuale del 10% idrata e facilita l’assorbimento delle sostanze cosmetiche, favorendo anche una blanda esfoliazione. In percentuale superiore, come al 25-30% e oltre, allenta la coesione delle cellule morte dello strato corneo (corneociti), favorendo sensibilmente l’esfoliazione e , quindi, la riduzione degli ispessimenti e l’affioramento degli strati sottostanti, più morbidi e lisci.

Come levigare la pelle dei piedi con ingredienti esfolianti
Tra gli ingredienti esfolianti caratteristici rientrano l’acido salicilico, una componente principale di creme, saponette e scrub; gli alfaidrossiacidi, come gli acidi glicolico, lattico, citrico, malico, tartarico; alcuni enzimi proteolitici naturali, che agiscono sulle proteine di giunzione tra le cellule cornee (desmosomi) accelerando il processo naturale di desquamazione; e la pomice, la leggera pietra vulcanica, usata sia come pietra da passare sugli ispessimenti sia in polvere negli scrub.
I prodotti specifici si presentano sotto forma di creme e mousse da spalmare una o due volte al giorno sui piedi ben lavati e asciugati; poi per levigare la cute sono disponibili scrub, gel, stich e perfino “calzini” da indossare per un’ora e avere nei giorni seguenti l’esfoliazione desiderata.

Come avere unghie perfette e in salute

Formule che rinforzano, prodotti per mantenere in ordine le pellicine, basi rinforzanti e top coat leviganti e sigillanti

 

Riflettori  puntati sulle unghie: un’efficace arma di seduzione da mostrare e valorizzare.
La manicure è un “must have”, a cui le donne non possono rinunciare. Ma per avere delle unghie impeccabili è necessaria una base in salute, solo così si può applicare lo smalto alla perfezione. Prima di tutto, perciò, ci sono delle piccole regole di vita quotidiana da rispettare, conosciamole insieme:
Usare sempre i guanti quando si immergono e mani nell’acqua o quando si utilizzano sostanze detergenti, perché possono corrodere la cheratina delle unghie (sostanza proteica che le rende dure e compatte);
Non tenere troppo a lungo lo smalto, perché non permette di farle respirare provocandone ingiallimento;
Per unghie forti, dure ed elastiche l’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale. Occorre seguire una dieta sicuramente varia e ricca in vitamine (A,B6, C, E), minerali (ferro, zinco, silicio, selenio) e proteine. “Oltre a integratori specifici - spiega la dottoressa Diana Scattozza, dietologa, specialista in Scienza dell’alimentazione - è utile consumare proteine e carboidrati complessi”.

S.O.S. Le soluzioni

Secondo la medicina orientale, le lunule, piccole aree curve di colore chiaro visibili alla base delle unghie, sono segno di vitalità ed energia. Quando una persona è forte e sana, infatti, dovrebbe averle ben marcate, al contrario di chi è stanco e stressato. Questo, perché corrispondono alla parte dell’area sottostante la lamina ungueale dove avvengono le moltiplicazioni cellulari. Ma non per tutti vale tale regola. Infatti, c’è chi non le ha proprio e chi le presenta solo in alcune dita. È vero, però, che un’unghia in salute si mostra flessibile, resistente, priva di macchie o strie, con lunule ben visibili e margine di crescita bianco. Vediamo quali sono le problematiche più comuni, con la consulenza di Manuela Truppi, responsabile formazione di Mavala, azienda specializzata nei trattamenti di bellezza per mani e unghie.

Cuticole rovinate

Di estrema importanza per la salute delle unghie, le cuticole fungono da barriera per la matrice. Le proteggono da agenti esterni, batteri e infezioni. Quando si mostrano secche, ruvide e non sigillano bene le lamine ungueali, potrebbero essere fonte di infezioni.  

Rimedi 

 Innanzitutto non si devono mai tagliare, ma semplicemente spingere verso l’attaccatura con dei bastoncini di legno d’arancio e vanno idratate con olio specifico, come quello di olivo. Da applicare tutte le sere creme con vitamine A,E ed F oppure utilizzare pratiche “penne” con punta semi rigida che servono per ammorbidirle. Esistono poi in commercio anche delle soluzioni alcaline che rimuovono le cuticole superflue che si depositano sulla lunula (nuvola), lasciando così il contorno definito e pulito.

 

Unghie fragili

Questo è l’inconveniente più frequente: in fase di crescita tendono ad aprirsi, sfaldarsi e a rompersi. Tipico di chi non usa i guanti nelle faccende domestiche. Sono, infatti, gli agenti esterni a causarne debolezza e fragilità. 

Rimedi 

 Si può intervenire su più fronti. Sicuramente una crema ricca in vitamine, fosfolipidi e ceramidi e con oli vegetali (come quellodi mandorle dolci o jojoba) aiuta a migliorare l’elasticità della placca cornea e, quindi, a dare più resistenza alle unghie. Da massaggiare ogni sera, per almeno un mese e mezzo, facendo penetrare la crema, sia nella parte iniziale, dove è visibile la nuvola, che per tutto il contorno, dove c’è la matrice ungueale (da cui dipende anche la crescita). Oppure, se si ha poco tempo a disposizione, applicare, da una a due volte a settimana, su tutta l’unghia un prodotto che indurisce la placca cornea, facendo aderire per bene i tre strati di cui l’unghia è composta. Le vostre unghie si mostreranno subito più sane e robuste. La fitoterapia, invece, consiglia un fluido di equiseto, in quanto è un ottimo rimedio per fortificarle essendo ricco di silice. In generale, per unghie morbide è bene usare un trattamento che fortifica e indurisce, e un indurente per quelle che si spezzano.

Unghie macchiate

Solitamente le unghie porose sono quelle più facilmente colpite da questo inestetismo, perché assorbono facilmente i pigmenti del colore delle vernici. Questo fenomeno si accentua soprattutto se non si usano basi trasparenti protettive prima di applicare lo smalto. Mentre se sono ingiallite, solitamente, è a causa della nicotina che intossica le unghie.

 Rimedi  

Mai senza la base (coat), che le protegge conservando inalterato il colore e favorisce anche una migliore adesione dello smalto. Prudenza sull’acquisto della base, perché in vendita ve ne sono alcune contenenti formaldeide e toluene, altamente tossiche. Inoltre, esistono anche dei “prodotti barriera” da applicare prima ancora della base. Un rimedio naturale è, invece, l’utilizzo del limone, che le schiarisce e rende anche il bordo bianco. È buona abitudine immergere le unghie all’interno della polpa e strofinare. Poi sciacquare, asciugare e applicare una crema nutriente come quella al burro di karité.

Unghie striate

In età avanzata questo fenomeno è fisiologico, mentre prima è dovuto a una mancanza di ferro o a poca idratazione. Le unghie si presentano secche e con righe su tutto il letto ungueale. Attenzione, perché l’uso di solventi di cattiva qualità peggiora la situazione, rendendole ancora più aride e cambiandone il colore (cuticole e unghie si presentano più bianche del solito) proprio per insufficienza di acqua. 

Rimedi 

 È indispensabile mantenere un livello di idratazione alto e costante nel tempo. Esistono trattamenti specifici quali veri e propri sieri idratanti a base di urea, nota per le proprietà idratanti e addolcenti. Da applicare su unghie ben struccate, due volte a settimana, facendo agire di notte. Inoltre, è bene passare, una volta a settimana, una lima a grana fine sulla superficie e poi stendere un prodotto riempitivo e levigante.

La dieta che ti scalda .Per combattere il freddo scegli cibi che aumentano le difese immunitarie e mantengono alta la temperatura corporea


Durante l’estate siamo bombardati da suggerimenti per sopravvivere alle temperature elevate: i consigli spaziano dalle diete leggere, alle bibite super dissetanti e all’abbigliamento anti-calura. E d’inverno?  Pochi i consigli, eppure il freddo mette a dura prova l’organismo anche perché in questa stagione sono più frequenti raffreddori e influenze. La dieta invernale, quindi, dovrebbe aiutare il corpo a resistere al freddo, ma anche a proteggersi dai numerosi virus in circolazione.

Cosa mettere nel piatto?

Per mantenere costante la temperatura del corpo, con la discesa del termometro si può aumentare del 10 per cento l’apporto calorico quotidiano, iniziando la giornata con una buona colazione e introducendo nei pasti principali zuppe, verdure, legumi, spuntini a base di frutta di stagione e ogni tanto qualche grammo di frutta secca. Questi alimenti aiutano ad aumentare la temperatura corporea e a rafforzare le difese immunitarie. Tra le verdure di stagione, sono preferibili quelle ricche di vitamina A, come spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoli e, per l’azione antibatterica, cipolle e  aglio. Tutti i giorni è raccomandabile una porzione di frutta di stagione ad alto contenuto di vitamina C, come frutti di bosco, kiwi, peperoni e ovviamente tutti gli agrumi (limone, arancia, pompelmo). Oltre alla vitamina C, l’ananas contiene anche bromelina che facilita l’assimilazione delle proteine, ha proprietà antinfiammatorie e mucolitiche. Non possono mancare nella dieta invernale i piatti a base di fagioli, ceci, piselli, lenticchie e fave, che scaldano e facilitano le funzioni intestinali. 

 

La giornata tipo
 
La dieta antigelo deve iniziare con una buona colazione a base di latte, miele o marmellata su una fetta di pane integrale, mentre a pranzo o cena sono perfette zuppe o minestre di verdure ben calde, con un secondo di carni bianche di pollo o tacchino, pesce ricco di omega 3 e verdura cotta o cruda. Il limone usato come condimento di insalate e altri cibi facilita l’assorbimento del ferro, facendo così aumentare le difese naturali. Non dimenticate tutte le insalate che amano il freddo: radicchio, lattughe, indivie e valerianella. I vegetali a foglia verde contengono vitamina C, mentre gli ortaggi invernali, come verze, cavolfiori, rape, zucca e asparagi, sono fonte di preziosi elementi nutritivi come la vitamina A e K, il calcio e il potassio.  
  
La salute nel bicchiere

 
Spremute, succhi e centrifugati di frutta e verdura sono un concentrato di vitamine. Oltre alle classiche spremute d’agrumi, il centrifugato di kiwi è ricchissimo di vitamina C, mentre il succo di mela contiene minerali e vitamine del gruppo B2. Una bevanda “terapeutica” è il centrifugato di carote, sedano e agrumi con un pizzico di zenzero.

Un’importante raccomandazione: per combattere il freddo non affidatevi agli alcolici! L’alcool è molto calorico, ma non fornisce energia utilizzabile per il lavoro muscolare o per contrastare il freddo. Un bicchierino di grappa, per esempio, fa sentire subito una sensazione di calore, causata dalla vasodilatazione, ma subito dopo segue una vasocostrizione che provoca un gran freddo. L’organismo consuma molta energia per mantenere la temperatura costante e, consumando frequentemente superalcolici, soprattutto in montagna, si può rischiare perfino l’assideramento.


Problemi di peso: attenzione alla tiroide


Accade a molte di allarmarsi per problemi mai comparsi prima e di cui non si comprendono immediatamente le cause: spossatezza diffusa, insonnia, nervosismo, tachicardia, sudorazione eccessiva e, soprattutto, un aumento o una diminuzione repentina di peso. Sappiate che questi disturbi, in molti casi, possono dipendere dal mal funzionamento della tiroide, una ghiandola endocrina posizionata alla base del collo che produce due ormoni, la tiroxina e la triiodotironina, importantissimi nelle prime fasi della crescita e nello sviluppo di diversi organi.
 Quello che più conta è che regola molte funzioni del metabolismo come la trasformazione del cibo in energia vitale: ecco perché un suo mal funzionamento incide sulle variazioni di peso. Per saperne di più, abbiamo consultato il dott. Vincenzo Mattone, Specialista in Medicina Nucleare per lo studio e la cura delle patologie tiroidee presso l’Ospedale Bufalini di Cesena.
Nel canale alimentazione, abbiamo affrontato un argomento di grande attualità, il carrello della spesa, che mai come in questi tempi di crisi assume un onere significativo per le tasche delle famiglie. Oramai, eliminato il superfluo, anche per le necessità ci prefiggiamo abitualmente di risparmiare, ma non sempre questo proposito è attuabile in fatto di spesa alimentare. Ecco perché, con il nostro articolo, ci è sembrato opportuno e, soprattutto utile, verificare l’esatta convenienza nell’acquistare il cibo al discount o nei supermercati.

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